Rapporti con le famiglie
La Scuola si configura come servizio pubblico e come tale ha la necessità di identificare i diritti, i bisogni e le proposte della propria utenza.
A prescindere dalle complesse questioni sistematiche che si protraggono da anni, è certo che la riconduzione di una determinata attività nella categoria del servizio pubblico ha profonde ricadute sulla individuazione dei principi e delle discipline di regolamentazione dell’attività medesima. Infatti, come evidenziato dalla dottrina francese e, su questa scorta, anche dalla dottrina italiana, se una attività è erogata in regime di servizio pubblico, questa dovrà necessariamente soddisfare i tre principi dell’adattamento (ossia, del costante adeguamento del servizio alle esigenze dell’utenza), della continuità (tale per cui gli utenti devono poter richiedere ed ottenere la erogazione del servizio senza discontinuità) e della eguaglianza nella erogazione dei servizi (ossia, della non discriminazione nella erogazione per motivi di carattere socio-economico o di localizzazione geografica degli utenti), in base a criteri di valutazione di efficacia, di economicità ed utilità.
In tale ottica assume la sua indiscutibile importanza il colloquio costante con i genitori, i quali devono essere informati su tutto quanto attiene l’apprendimento ed il comportamento dei propri figli a Scuola e delle iniziative promosse dalla stessa.
Per soddisfare le esigenze di dibattito, proposizione e confronto culturale, sono previsti momenti collegiali di incontro, a cui parteciperanno i genitori.
Essi, tuttavia, cooperano con la Scuola affinché nei lavori da svolgere a casa siano mantenuti i medesimi atteggiamenti formativi predisposti dall’offerta didattica.
Itinerari educativi offerti alle famiglie
L’Istituto attiva un servizio di consulenza rivolto sia ai genitori che agli insegnanti.
Gli obiettivi fondamentali del progetto sono:
- promuovere un clima collaborativo tra la scuola e la famiglia;
- fornire uno spazio di riflessione rispetto ad alcune tematiche fondamentali nella vita familiare;
- favorire l’acquisizione di maggiori capacità di ascolto, dialogo e gestione dei conflitti;
- favorire la corretta relazione dei genitori con i figli per un buon inserimento dei bambini nella sezione, in particolare nel periodo di prima accoglienza;
- stimolare le risorse e le potenzialità presenti all’interno delle famiglie.
Lo scopo è quello di offrire un servizio alla persona, un servizio “vicino”, non sanitario, ma di scambio e di relazione d’aiuto.